Appena due giorni dopo diversi operatori bitcoin in India hanno scelto di mettersi al riparo e, come è successo per la CIna, hanno sospeso le negoziazioni. La piattaforma di trading INRBTC ha dichiarato che ha sospendendo i servizi a tempo indeterminato alla luce degli avvisi della RBI ed ha sottolineato che i loro scambi potrebbero essere oggetto di violazioni non intenzionali delle norme anti-antiriciclaggio e antiterrorismo.
"L'unica opzione rimasta è ora sospendere i servizi fino a quando potranno essere fatte ulteriori accertamenti", ha detto INRBTC, pur aggiungendo che tutte le operazioni che sono state eseguite fino al 26 dicembre 2013 verranno elaborati completamente.Un altro operatore, buysellbitco.in, ha informato gli investitori che sta sospendendo le operazioni di acquisto e di vendita fino a quando si sarà delineato un quadro più chiaro con cui lavorare.
Tutti gli ordini in sospeso saranno annullati e i depositi su tali ordini saranno rimborsati al 100 per cento agli utenti. "
"Questo è stato fatto per tutelare l'interesse dei nostri clienti", ha detto buysellbitco.in in un comunicato pubblicato sul suo sito web.
The Hindu riferisce che molti altri servizi bitcoin in India sono stati bloccati. Tuttavia, ci sono anche operatori che stanno andando avanti con i loro servizi.
Consideriamo che l'India è uno dei paesi meno liberi a livello economico e questo rispecchia la volontà del loro governo
RispondiEliminaE' anche uno dei paesi da seguire con maggiore interesse. Infatti ci sono milioni di Indiani all'estero che usano sistemi convenzionali per inviare denaro alle proprie famiglie in patria. Questo enorme bacino di utenza trova in Bitcoin (o affini) un eccellente sistema per compiere questa operazione e costo zero. Speriamo che ci siano sviluppi positivi per Bitcoin in questo paese.
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